mercoledì 24 dicembre 2014

Un sogno di pura follia, un soffio d'amore

Dolce e magnifico sogno
Dal quale non attendo risveglio
Mi inebria la tua bellezza
E illuminare sa il tuo sorriso
L'oscurità dei miei giorni.

Spezzata a metà era la mia vita
Ora da te completata.
Sul destino faccio affidamento
E nei tuoi occhi vedo il futuro
Che bramo con anima e corpo.

Il cuore è ricolmo d'amore,
Per te che sei entrato all'improvviso,
Nella mia calma esistenza
Con fuoco, passione e dolcezza,
Portando allegria e un perpetuo sorriso.

Sappiamo entrambi la verità
Dei nostri sentimenti l'essenza:
E' un legame che forte ci unisce,
Spiriti affini, mai realmente lontani
Viviamo una favola rara, a pochi concessa.

Sarà per sempre e saremo assieme
In un sogno di pura follia, in un soffio d'amore.



venerdì 24 ottobre 2014

Niente.

-Come stai?-
-Bene.-
-Sicura?-
No, non sono sicura di niente. Di cosa potrei essere sicura? Della mia esistenza? Forse, ma anche di questa non ho certezze e spesso credo che sarebbe stato meglio se questa certezza non fosse mai nata. E io con lei. Potrei essere sicura dell'assoluta bontà d'animo delle persone, quegli straordinari esseri che sono un dono e una maledizione per tutti noi, ma mentirei. Mentirei considerando solo un lato della medaglia ma non l'altro.
Mentirei chiudendo gli occhi sul mondo, sugli altri, sulla mia vita.
Ma non siamo tutti nati per mentire? Mentire e ignorare, vivendo di false certezze e di ipocrite illusioni.
Ma mento anche ora, mento nel dire che non ho certezze né sicurezze. Perché qualcuna ne ho e spesso le certezze negative superano quelle positive, ritorcendosi contro di me.
Per esempio, so che tento continuamente di ignorare la realtà, so che mi nascondo dietro l'apparenza, i sorrisi e la calma. So che fingo e sopporto, caricandomi di fardelli non miei e facendo mie battaglie a me lontane. So che ciò che risiede nel mio cuore è da me distante e che ciò che ho di vicino non sempre sa darmi conforto.
Ma so anche che fingo che non me ne importi, fingo di non provar dolore e fingo un sorriso inseguendo la convinzione che, in questo modo, tutto possa sembrare più reale, il male un po' minore e l'esistenza un po' migliore.
-Sì, ne sono sicura.-

venerdì 5 settembre 2014

La Spazzola delle Meraviglie

Ciò che sei non è ciò che gli altri pensano di te
È quello che hai dentro a renderti la splendida persona che sei.


Era arrabbiata e il broncio dipinto sul volto della bimba ne era la prova.Si era nascosta nell'angolino della sua cameretta col desiderio di non tornare più nell'altra stanza.Tutti finivano sempre col prenderla in giro e non era giusto, non se lo meritava.
Lei non aveva fatto nulla di male ma finiva sempre col sentirsi rivolgere commenti che la facevano star male, commenti sul suo aspetto o sulle cose che le piacevano. Perché gli altri dovevano sempre essere così cattivi? E perchè lei doveva essere così poco carina?
Avrebbe voluto esser grande e bella proprio come le ragazze che vedeva nei film, come quelle ragazze alte e magre che si vedono in giro, quelle che piacciono a tutti e che tutti trattano sempre bene.
E invece era così, piccola e brutta. Ma perché? Perché non poteva scegliere come essere? Perché non poteva cambiare il proprio fisico, il colore degli occhi, la grandezza delle labbra e la statura? Se solo avesse potuto scegliere sarebbe stata bellissima. Ma non poteva e il non esserlo la faceva stare male.
- Non ascoltare quei brutti cattivoni, sono solo degli stupidi. -
La voce della ragazza appena entrata in quella stanza la fece sussultare. Credeva di esser stata lasciata sola e non si aspettava affatto che lei la raggiungesse.
La ragazza era dolce, ma al tempo stesso un po' preoccupata per quella bambina così sensibile che sedeva davanti a lei e che ora si stava asciugando le lacrime con la manica del suo maglioncino rosa. Le si avvicinò lentamente per poi accucciarlesi davanti. Rivedeva se stessa in quel corpicino pieno di dubbi e di risentimento, pieno di domande le cui risposte facevano sempre più male.
- No, hanno ragione. Io sono brutta.-
La voce della bimba era uscita tremante, tremante così come lo erano le sue precarie convinzioni su di sé e la sua già scarsa autostima che aveva ricevuto l'ennesimo colpo che lei faticava sempre ad incassare.
- Brutta? O no. Per me tu sei una principessa, lo sai? Una bellissima principessa. -
La piccola testolina venne scossa, negando in maniera silenziosa le parole dolci dell'altra che, tuttavia, non si perse d'animo e prese ad accarezzarle una piccola guanciotta gonfia con le dita, quasi quel piccolo gesto potesse essere all'altra di un qualche conforto.
- Per me lo sei sul serio, solo che tu non lo vedi perché sei sotto un incantesimo. Che ne dici se lo spezziamo assieme? Eh, ti va? -
Di nuovo la bambina non parlò, ma mosse comunque la testa, questa volta in segno d'assenso. Non comprendeva bene le parole dell'altra. Un incantesimo? E quando gliel'avevano fatto? Ma poi era una cosa vera? Doveva fidarsi di lei? Certo, era più grande e quindi doveva sicuramente saperne di più eppure.. eppure lei continuava a dubitare di qualcosa, o meglio di qualcuno.
Di se stessa.
Incantesimo o meno non riusciva a capire come avrebbe potuto fare per migliorarsi ed essere più bella. Non c'era rimedio a quella situazione e la sua bruttezza e gli scherni che ne conseguivano l'avrebbero perseguitata per sempre.
-Dai, vieni con me, siediti qui, piccola.-
La ragazza, nonostante i dubbi della bambina non desisteva e le sorrideva cordialmente, invitandola a sedersi su una sedia. Silenziosa, questa fece quando detto dall'altra, gli occhietti ancora rossi a causa delle lacrime fino a poco prima versate.
Uno strano rumore, come quello di una zip che si apriva e si chiudeva e la bimba sussultò sorpresa, colta alla sprovvista da un tocco improvviso tra i capelli. Sbattè più volte le palpebre, sorpresa; non si aspettava che l'altra avrebbe cominciato a pettinarla, così dal nulla.
-Ma..-
-Shh questa è la Spazzola delle Meraviglie e serve a spezzare l'incantesimo. Chiudi gli occhi e rilassati. Lascia perdere i commenti di quegli stupidi cattivi; non pensare a loro. Pensa a te. Pensa a come sei..-
-Sono brutta..-
-No che non lo sei. Sei bella invece. E grazie a questa spazzola ti renderò ancora più bella. E' magica, sai? E' in grado di rendere i tuoi capelli ancora più lisci e morbidi. Toccali, prova a sentirli.-
Timidamente la bimba sollevò una mano, sfiorando con i polpastrelli una ciocca che la ragazza le aveva appena pettinato. In effetti era più morbida di quanto si aspettasse e di quanto ricordasse. Ma questo non cambiava nulla.
-Tanto tutti hanno capelli morbidi. Anche più morbidi dei miei.-
-Forse. Ma non è solo questo. Ti ho detto che questa spazzola è magica, no? Non solo quando la usi per pettinarti ti fa diventare i capelli più belli, ma rende anche la tua pelle più liscia e morbida, proprio come una pesca. E poi fa risaltare gli occhi rendendoli più luminosi, rende il corpo e i movimenti più aggraziati e la tua voce più melodiosa. Non senti il suo effetto? Non la senti mentre spezza l'incantesimo che ti aveva imprigionato e finalmente ti libera? -
Ascoltava le parole della ragazza più grande e intanto pensava, riflettendo su come si sentisse. Da una parte le sembrava che non fosse cambiato nulla, che lei fosse quella di sempre. Ma dall'altra le sembrava davvero di sentire qualcosa, anche se non sapeva di preciso cosa.
Forse un formicolio o forse una sorta di calore che l'avvolgeva. Si accarezzò una guancia e la sentì più liscia di prima, tornò a riaccarezzarsi i capelli e li sentì più morbidi.
Che quella spazzola fosse davvero magica?
Molti credono che la magia non esiste ma come poteva quella piccola ragazzina non sentirsi impressionata da tutti quei cambiamenti improvvisi?
-Davvero credi che io sia più bella?-
Chiese con una vocina timida, quasi temendo che l'incantesimo avesse potuto scagliarsi nuovamente contro di lei se solo l'avesse sentita parlare.
-Non solo lo credo, lo so.-
La gentilezza non aveva mai abbandonato la voce dell'altra mentre con occhi inteneriti guardava la bambina ora un po' più sicura di se stessa.
- Voglio farti un regalo. Tieni la spazzola e usala ogni volta che pensi che il suo effetto stia svanendo, ok? Prenditene cura e lei si prenderà cura di te.-
Cedette il testimone con un sorriso a chi, lo sapeva bene, ne aveva molto più bisogno di lei. Crescendo aveva scoperto la verità su quella spazzola e aveva scoperto che la magia non era affatto in quell'oggetto quanto piuttosto in se stessa. E come era accaduto a lei lo stesso, un giorno, sarebbe accaduto a quella piccola bambina che la ragazza vedeva identica a quando l'aveva vista piangere nell'angolo di quella stanza: bellissima nella sua naturalezza.
L'unica differenza era che ora anche la bimba si vedeva come tale.
Aveva solo avuto bisogno di qualcuno che glielo ricordasse.

martedì 26 agosto 2014

Girasole





















Con dolcezza insegue la sua musa,
Osservando da lontano l'oggetto del suo amore.
Non osa oltre, e sogna silente
Quel giorno in cui assieme tornare potranno.

Splende nel mare di verdi foglie,
Irradiando la luce, inseguendo il suo cuore.
Lo sguardo è in alto, al cielo rivolto,
Un desiderio nascosto, espresso in segreto.

Ma altro giace, sotto la modesta l'illusione:
Amanti distanti, per tutti irreali
Irraggiungibili corpi, mete remote
Nessuno l'invidia, o al posto loro esser vorrebbe.

Ma gli altri non sanno, stolti avvoltoi
Dell'amor loro avvolgente, che li nutre e li consola;
Del legame che saldo e forte
Li accompagna nella tempesta della distanza.

Lui soffre in silenzio, dall'affetto sorretto
Di chi sa che lo aspetta e con occhi curiosi lo cerca
Tra la folla di fiori in cui certo spicca
Il suo sorriso dorato e lo sguardo innamorato.

Un calore nel petto mentre lei lo trova:
E si incontrano ancora, inseguendosi sempre
Senza mai lasciarsi, senza mai dimenticarsi
Di ciò che provano e ciò che li lega.

venerdì 15 agosto 2014

Un dolore che uccide

Vorrei scrivere ma non mi sovvengono le parole
per raccontare del male che mi risiede nel cuore
Perché mai ho un comportamento così nefasto
quando coi miei desideri è così in contrasto?

Non riesco a controllarmi, non riesco a tacere
Vorrei fermarmi ma continuo a cadere
Nel buio oscuro dei miei pensieri profondi
Dove il male col bene con facilità confondi

Rovino tutto, distruggo ogni cosa che faccio
Mi odio per questo e nell'ostilità io schiaccio
Le mie debolezze, i dolori e il vuoto che aumenta
Mentre la mia anima muore e il male famelico vi si avventa.

domenica 10 agosto 2014

La Notte delle Stelle

10 agosto

Polvere di stelle attraversa il cielo,
Solcando il blu ne dipinge il velo
Del brillante colore del giorno
Scomparendo poi tutt'intorno.

Volgi lo sguardo e in un attimo è andato
Sparito, come un pianto mai versato.
Ma non vi è tristezza là sopra
E non lasciar che il tuo viso copra
Una lacrima del dolore che provarsti
Per tutti gli errori che dietro lasciasti

Sii felice e guarda al futuro
Dei tuoi sogni non esserne insicuro
Asseconda le speranze e sii sorridente
Attraversa il tuo cielo come una stella cadente.

mercoledì 6 agosto 2014

Temporale

Rimbomba nella notte
Un colpo assordante;
C'è tumulto nel cielo,
Che si riflette nel cuore.

Un'ansia crescente
Si riversa negli animi.

Aumenta il timore,
Ma anche la quiete
Di chi si addormenta
E nei sogni si perde.

martedì 5 agosto 2014

Un Soffio di Sole

Dolce carezza che mi sfiora il viso;
Lenta mi scivoli sul corpo
Avvolgendomi nel tuo calore.

Delicata luce irradi
Dalla tua anima di fuoco
Che lieta risplende nel cielo.

Finalmente ti mostri,
Nell'estate della giovinezza,
In cui palpitano i cuori
Per la felicità ritrovata.

domenica 3 agosto 2014

L'Ennesimo Addio

Ogni volta è più dura
Un ultimo bacio
E le labbra, tristi, si separano
I corpi, morendo, si allontanano
L'uno dall'altro.
Ultime le mani, speranzosi petali
Che ancora si sfiorano.
Giocano tra loro,
Si accarezzano.
E si amano
Dandosi l'ennesimo addio

sabato 2 agosto 2014

In Treno

Questo lento procedere mi culla,
Portandomi da te lontano.
Con un vuoto nel cuore
Seguo il suo moto regolare.

Scandisce il ricordo
Dei momenti appena passati;
Trascorsi eppur vividi,
Felici e di gioia

Del tuo calore mi beavo,
Le braccia tue forti sapevan proteggermi
E nei tuoi baci sprofondavo
Mentre il tempo si fermava
E il mondo risplendeva nella sua perfezione.

giovedì 31 luglio 2014

Come ingranaggi

Come meccanismi di un orologio, ogni aspetto della vita si incastra con l'altro, permettendo in modo semplice il funzionamento di un processo, a dir la verità, fin troppo complicato.
Non ce ne rendiamo conto, ma ogni decisione che prendiamo viene fatta sulla base di premesse e comporta conseguenze che ci condurranno ad essere qualunque persona saremmo, ovunque ci troveremo ad essere. 
Scelte forse inutili sono propedeutiche ad altre più importanti che ci spingeranno a percorrere determinate strade che forse, in altre circostanze, non avremmo nemmeno preso in considerazione.
Un particolare, un'intuizione, un capriccio e un dettaglio sono in grado di cambiare la nostra vita, magari subito o magari lentamente, impiegandoci lunghi anni.
Ma non è sbagliato, è così che deve andare. Si chiama Esistenza proprio perché noi, esistendo, possiamo vivere e scoprire cos'è la vita. 
E com'è la nostra vita.
Non soltanto com'è la vita che vorremo, ma più che altro com'è la vita che viviamo, come possiamo cambiarla, accettarla, migliorarla e semplicemente viverla. Ogni mutamento genera un mutamento, a cui noi non diamo peso ma che, in modo affascinante, agisce su di noi e sulle nostre vite.
A volte però, capita che degli ingranaggi si inceppino e qualcosa cominci a non funzionare bene, infettando di conseguenza tutto il resto: il moto si rallenta e il tutto funziona in modo anomalo, la ruggine si deposita e l'intero processo si ferma, solo per  una fatalità o un errore, un unico sbaglio o una serie di sbagli, nostri o altrui, da cui non vediamo una via d'uscita.
Ci lasciamo sopraffare dagli eventi, li temiamo e temiamo il nostro futuro, e lasciamo che la paura generi continua insicurezza in noi stessi e in un mondo che ci sembra stia soccombendo attorno a noi. Ci sentiamo impotenti mentre la disperazione scorre nelle nostre vene, gelandoci il corpo.
Ma per quanto certe situazioni ci appaiono insormontabili, se non una soluzione, c'è sempre un'alternativa: l'alternativa di non lasciarsi trasportare dalla marea e dalle intemperie, l'alternativa di sollevarsi e sollevare lo sguardo, l'alternativa di combattere il male che ci affligge, non per forza da soli.
A volte la forza che ci serve, quella spinta che funge da motivazione, ci viene da dentro, dal profondo di noi stessi, ma spesso questa forza è esterna a noi ma altrettanto potente. È data dall'affetto che qualcuno  nutre nei nostri confronti, dal loro credere in noi e spingerci a volere e a realizzare un futuro migliore, una vita migliore. 
E come per magia, l'intoppo si risolve e l'orologio riprende a tenere il passo delle ore, rintoccando lo scorrere del tempo. Certo, questo non significa che le difficoltà spariranno, che i momenti difficili cesseranno di esistere e sarà tutto risolvibile.
Significa solo che, se si ha una motivazione e magari qualcuno in grado di infonderci forza, la vita diventa un pochino più facile.



lunedì 28 luglio 2014

Sentori d'Inverno

Instancabili, vibrano nel cielo
Danzando graziosi sulle sublimi note
Di un canto ancestrale.

Innocenti testimoni vegliano sul mondo,
Nascondendo agli occhi la malvagità dei cuor.
Supplicano col loro lento moto
Gli uomini, implorandone pietà.

Si appellano alle infantili speranze
Ricercando ciò che di puro dorme.
Quietono il buio, le tenebre, gli incubi
E ridestono nuovamente a lieta vita.



martedì 22 luglio 2014

Amandoci.

Non a tutti è dato sondare l'animo irrequieto dell'amore.
Quel lato non fatto di accomodamenti passivi e tradimenti per voglia. Quell'amore che rapisce, scombussola e cambia fin nel profondo. Quell'amore che non ti rende più in grado di capire chi sei né chi eri, ma che ti fa comprendere che non sei più completa senza di lui, senza la metà dell'intero quale è, e sarà, la vostra vita.
Una vita che vivrete assieme.Una vita fatta di sbagli e di scelte sofferte, una vita fatta di gioie e di dolori, ma anche fatta di felicità e di quella pura innocenza tipica dell'amore che lega due anime affini per l'eternità.
L'amore è per tutti, anche per chi pensa di non meritarselo; non fa distinzioni, non critica né giudica, ma sa leggere nel cuore di ognuno di noi.
Ci rende migliori quando lo viviamo appieno e sa tirare fuori il peggio di noi quando lo perdiamo e noi non possiamo far più nulla per recuperarlo se non piangerci addosso o maledire chi è felice al posto nostro. 
È una forza inarrestabile, sa smuovere mari e monti, sa smuovere convinzioni passate, pregiudizi e idee errate che avevamo sugli altri, sull'amore o forse addirittura su noi stessi.
È un incantesimo, forse per alcuni irreale ma che esiste, viaggia, si trasforma e ci trasforma, rendendoci speciali e rendendo il mondo attorno a noi un po' più bello. Forse non ce ne rendiamo conto, ma quando siamo innamorati sorridiamo di più, anche per le cose più stupide, perché ogni cosa ci ricorda lui. Un luogo suggestivo diventa un posto che vorremmo vedere con lui, mentre i cuori battono all'unisono e gli sguardi si incrociano e si cercano, timidi ma innamorati. 
Il cielo stellato diventa una luminosa coperta che avvolge le nostre anime e unisce i nostri corpi, anche se lontani. I pensieri si intrecciano, le labbra si sollevano in sorrisi di gioia e nei sogni camminiamo assieme, mano nella mano, l'uno accanto all'altra, percorrendo il viale dell'eternità che ci condurrà ad una vita in cui saremo pervasi dall'amore.
Una vita tutta nostra, da vivere assieme. Amandoci. Per sempre.





mercoledì 16 luglio 2014

Il mondo è malato


Guerra. Uccisioni. Stupri.
Il mondo è impazzito. O forse non è mai stato sano.
Come potrebbe esserlo quando la violenza dilaga senza sosta e gli innocenti non hanno più posto per cercare rifugio? Quando il pianto di una madre che ha perso il proprio figlio viene soffocato dall'assordante rumore delle bombe?
Il mondo è malato. Lo è sempre stato e il potere ha sempre contato più della morale. I civili sono pedine e i popoli sacrificabili, ignoti vittime di una guerra non loro.
Un'infezione ha colpito il mondo, è quella parte di umanità malata che catapulta fuori la propria pazzia e che sta tentando di sbranare gli indifesi, le vittime, gli ingenui che sperano ancora nella possibilità che qualcosa di buono accadrà.

lunedì 14 luglio 2014

Sogno Immortale







Scema è la luna che rinuncia
Alle sue stelle per volere del sole
Inseguendo un fuoco vanesio
Rincorre il suo sogno immortale
Si spinge ai confini e li valica fiera
Sarà folle, ma è folle d'amore.

sabato 12 luglio 2014

Incubi







Demoni intorno, nella mia testa danzano.
E' cosa abbietta che i cuori altrui per diletto ardano
Voci soffuse, malefiche e antiche,
Della noia del giorno cancellano le fatiche
Dolce è il terrore da loro suggerito,
Torture crudeli e male accanito
Si riversano in me, giocando tremendamente
di scherzi infernali la mia succube mente.




venerdì 11 luglio 2014

Lievi Carezze





Se un pensiero sfiora la tua mente accoglilo, non cacciarlo.

Se una carezza sfiora il tuo viso assaporala, non sfuggirle.

Se un sentimento sfiora il tuo cuore siine orgoglioso e rendilo fiero di aver bussato alla tua anima.

Inarrivabili Realtà



Ci son cose, nei sentimenti umani, difficili da spiegare; intricati nodi che la mente stessa solo con ancor più intricate congetture -e forse nemmeno con quelle- riesce a dipanare. 

Il cuore ha una propria logica  che altre logiche,  ben più razionali, non conoscono né mai conosceranno.Fingeranno e potranno plagiarne di simili, ma la verità è che le emozioni sono indomabili, sfuggono al controllo e alla comprensione di chi non capisce che non è in grado di soggiogarle.

Lievi come una brezza od imperiose come una tempesta, si insinuano in noi, smuovono la nostra anima, ci attirano e ci respingono in un vortice di immortal paura e languido piacere.
Ci sconvolgono, senza un motivo apparente, ma con uno reale che ai nostri occhi miopi non sarà mai  realmente svelato. Ma non si tratta, tuttavia, di una meta inarrivabile: è lontana ma non impossibile, è difficile ma non irrealizzabile.

È qualcosa di tormentato, in un deserto lastricato di insidie e insofferenze, ma è anche qualcosa portatore di gioia, un sentiero di luce che guida i nostri passi con dolce armonia.
È qualcosa di bello, di magico. È qualcosa per cui varrà sempre la pena di lottare.




martedì 17 giugno 2014

Qualcosa su di me

L'uomo è un piccolo mondo.
Democrito di Abdera, Frammenti, V-IV sec. a.e.c.

Chi può dire, con assoluta certezza, di essere a conoscenza dell'essenza che risiede nell'animo delle altre persone? E chi, con la stessa certezza, può dire di conoscere se stesso?
Non accolgo nella mia mente la presunzione di affermare di sapere ogni cosa su me, sarebbe impossibile descrivere minuziosamente ogni più piccola sfaccettatura che un individuo può avere, in quanto ogni individuo
è un piccolo mondo a sé stante che eppure entra in costante relazione, volontaria o meno, con altri globi in questa galassia chiamata umanità.
Proprio come un pianeta, nonostante l'apparenza più o meno bella ed intrigante, per poter comprendere come possa esserci o meno vita sulle sue terre, così anche le persone necessitano di essere esplorate, dando loro l'opportunità di esprimersi e di esprimere le proprie idee con parole, azioni e talvolta anche solo dei semplici sguardi.
Io per prima affermo di esser abitante di un pianeta nel quale, ammetto, spesso tendo a rifugiarmi, un pianeta nel mio caso forgiato dalla fantasia e dall'immaginazione, eretto dai libri e che continua a sorgere, sempre più rigoglioso, aiutato dalla mia passione per la scrittura e per tutto ciò che concerne il creare ulteriori mondi ai quali solo chi è dotato di fantasia, e forse di una piccola dose di follia per estraniarsi dal mondo reale, può accedervi.
Per parlarvi di me avrei potuto esser sintetica e ricorrere a degli schemi largamente utilizzati da tutti, freddi ed impersonali, ma per quanti sforzi abbia tentato di fare, proprio mi è risultato difficile abbandonare la mia costante empatia con quanto mi capiti di scrivere.
Eccomi dunque qui, a riversare in queste poche righe stille di quanto io sia o comunque sappia di essere: Francesca, un piccolo mondo di diciannove anni appena compiuti perso nella propria immaginazione e proiettato al futuro o, perlomeno, a quelli che sono i propri sogni.


{Stralcio tratto dalla mia Tesina di Maturità }

martedì 10 giugno 2014

Nuvole che danzano







Lo sguardo volto al cielo, osservo le nuvole che nel chiarore del giorno lente danzano.
Fili d'erba mi solleticano le guance, accarezzandomi con la delicatezza di un tocco d'amore.
Lo sguardo é perso ma presto rapito; gli occhi tuoi affettuosi mi guardano e le morbide labbra tue sorridenti incontrano le mie,liete del dono del tuo bacio.