Diario di Bordo

Diario di Bordo - Giorno 3

Navigare in nave me lo aspettavo diverso. Ok, niente cuccetta e niente poltrona e dunque solo passaggio ponte ma non so, detta sinceramente, non mi aspettavo che mi sarei trovata così a mio agio.
Le poltroncine del bar vagavano tra l'esser comode e il dannatamente scomode ma non penso vi sia qualcuno da biasimare per questo, in fondo quello credo sia solo il loro "lavoro".
Cena tra noi, mare un po' mosso e poi via, tutti a nanna. C'era chi andava nel posto che aveva prenotato, chi ai propri pseudo-lettini d'accampamento, chi si impossessava dei divani (in quattro su un mega divano, stiamo scherzando? .-. ) e chi rimaneva su quelle strane poltroncine.
E chi come me non aveva sonno, non subito e non prima delle 2.30. E che fare quando ci si annoia? Ovvio, comportarsi come se non si stesse navigando in mare aperto e fingere di essere comodamente spaparanzati sul divano del salotto di casa propria.
La comodità era differente -molto minore- così come gli spazi -molto più ampi- ma il concetto bene o male era quello. Uno spazio per distendersi c'era, una televisione con un bel film c'era, certo, era gigante, lontana e senza audio ma c'era.
Non fosse per il tizio che è rimasto in piedi per più di mezzora coprendomi quasi del tutto la visuale. Giusto perché starsene lì in mezzo quando tutti dormono -e per di più nell'unico posto che da più fastidio- è una cosa molto saggia e intelligente da fare. 
Sorvolando su questo particolare ho potuto mettermi "comoda", guardarmi un film già visto ma di cui non ho capito e di cui ancora non ho cercato il titolo, e, ovviamente, sistemarmi lo smalto. Insomma, l'acqua salata l'aveva rovinato tutto, sistemarmi lo smalto era una questione di vitale importanza, no? 
Era ed è, dato che lo smalto è una di quelle cose che innegabilmente fanno bene alle donne. E per giunta si era asciugato anche abbastanza in fretta. Cosa chiedere di più?



Fatto ciò, beh, sono indecentemente crollata ascoltando un po' di sana musica rock, ho dormicchiato e mi sono svegliata a fasi alterne, alzandomi alle 6am con un po' di girocollo e la mente e il collo abbastanza riposati. 
Viaggio lungo ma piacevole e soprattutto, cosa di estrema importanza, personale di bordo davvero amichevole, cordiale, competente ed efficiente: uno dei punti in cui questo ritorno a casa non ha affatto peccato.

Diario di bordo - Giorno 2

MATTINA
Piove. Che novità. Ormai da giorni non fa altro in questa landa sconsiderata che il sole ha abbandonato al più presto, fuggendo in qualunque posto che non sia questa provincia.

POMERIGGIO
È uscito il sole. Stranamente ha deciso di graziarci un po' dato che per una volta è sparito il clima da Novembre inoltrato. 

Questo repentino cambiamento sfugge alla mia logica e alla mia comprensione. Teoricamente ci troveremmo in estate ma con questo clima, questo susseguirsi di pioggia, sole e ancora pioggia con l'aggiunta di fulmini e saette mi spiazza non poco. Luglio è passato in maniera molto deludente, probabilmente aveva litigato col bel tempo e avevano deciso di lasciarsi o di prendersi semplicemente una pausa di riflessione.
A volte è la cosa migliore da fare. Certo, non quando questo ricade sulla vita di noi poveri esseri umani desiderosi di avere un po' di pace e tranquillità per eliminare lo stress accumulato durante il resto dell'anno, ma ehi, il matrimonio è dell'Estate e il Sole, i problemi sono loro così come i tempi di risoluzione. Anche se per il bene di tutti sarebbe meglio che li risolvessero al più presto e tornassero a far la pace, almeno magari potremmo almeno vivere un mese estivo degno di tale nome.

Diario di bordo - Giorno 1

Per una volta ho deciso di avvicinarmi alla cucina. Sempre che la mia possa essere definita tale. Non sono così coraggiosa da tentare con primi e secondi che non siano surgelati semplicemente da scongelare e riscaldare o con la semplice pasta in cui l'unica cosa da fare è metter su l'acqua e attendere che bolla.
Procedimenti più complessi non sono proprio alla mia portata e temo che non lo saranno mai.
No, piuttosto ho tentato con i dolci, cosa in cui più o meno me la cavo. Sempre che si tratti di dolci semplici, facili e per nulla complicato.
Come i dolcetti alla ricotta e al cocco che ho tentato di fare prima. E a dir la verità credo di esserci anche riuscita. La ricetta richiede pochi ingredienti, è facile e veloce e si può trovare da qualsiasi parte. Proprio quelle che preferisco.

Per un totale di 16 palline io ho utilizzato:

200g di ricotta
150gr di zucchero
cocco grattuggiato (in media 150g più o meno)

Il procedimento è molto semplice: in pratica si mischiano i primi due ingredienti con almeno 5 cucchiai di cocco. Come ho detto semplice, no? Ci sono riuscita perfino io. Il composto è molto morbido e per niente compatto, non fino a che non si formano le palline e le si fanno rotolare nel cocco precedentemente sparso su un piatto.
Disposti in pirottini o semplicemente su un piatto vanno lasciati in frigorifero prima di essere serviti. 

Il risultato non mi dispiace e credo che, nonostante la loro semplicità, siano ottimi dolcetti, soprattutto se vengono un po' più a forma di palline rispetto alle mie.





Appunti di viaggio:

Non male, venute pseudodecentemente. Forse un po' troppo "mollicce" e per questo dovrei sistemare un po' le dosi. La capitaneria di porto dice che gli ingredienti andrebbero spartiti in parti uguali e quindi 1/3, 1/3 e 1/3. Mah, chissà. Magari potrei riprovarli in futuro.
In un futuro molto, molto lontano. Nello stesso futuro in cui cucinerò ancora qualcosa che non sia surgelato o della semplice pasta.


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