Democrito di Abdera, Frammenti, V-IV sec. a.e.c.
Chi può dire, con assoluta certezza, di essere a conoscenza dell'essenza che risiede nell'animo delle altre persone? E chi, con la stessa certezza, può dire di conoscere se stesso?
Non accolgo nella mia mente la presunzione di affermare di sapere ogni cosa su me, sarebbe impossibile descrivere minuziosamente ogni più piccola sfaccettatura che un individuo può avere, in quanto ogni individuo
è un piccolo mondo a sé stante che eppure entra in costante relazione, volontaria o meno, con altri globi in questa galassia chiamata umanità.
Proprio come un pianeta, nonostante l'apparenza più o meno bella ed intrigante, per poter comprendere come possa esserci o meno vita sulle sue terre, così anche le persone necessitano di essere esplorate, dando loro l'opportunità di esprimersi e di esprimere le proprie idee con parole, azioni e talvolta anche solo dei semplici sguardi.
Io per prima affermo di esser abitante di un pianeta nel quale, ammetto, spesso tendo a rifugiarmi, un pianeta nel mio caso forgiato dalla fantasia e dall'immaginazione, eretto dai libri e che continua a sorgere, sempre più rigoglioso, aiutato dalla mia passione per la scrittura e per tutto ciò che concerne il creare ulteriori mondi ai quali solo chi è dotato di fantasia, e forse di una piccola dose di follia per estraniarsi dal mondo reale, può accedervi.
Per parlarvi di me avrei potuto esser sintetica e ricorrere a degli schemi largamente utilizzati da tutti, freddi ed impersonali, ma per quanti sforzi abbia tentato di fare, proprio mi è risultato difficile abbandonare la mia costante empatia con quanto mi capiti di scrivere.
Eccomi dunque qui, a riversare in queste poche righe stille di quanto io sia o comunque sappia di essere: Francesca, un piccolo mondo di diciannove anni appena compiuti perso nella propria immaginazione e proiettato al futuro o, perlomeno, a quelli che sono i propri sogni.
{Stralcio tratto dalla mia Tesina di Maturità }